"Crivella non è una persona, è uno stile. Una poesia del nuovo Cilento." - Luciano Pignataro -
Limoni appena raccolti per offrire ai turisti bibite fresche dal sapore genuino. È nato così, nel 1950, il chiosco Crivella.
A volerlo Eugenio che, dopo un viaggio a Napoli, decise di portare a Sapri l’atmosfera di via Caracciolo. In piazza Plebiscito, invece, continuava ad esistere la gelateria di famiglia nata nel 1945. Un angolo unico per l’epoca, dove grazie alla cattabriga da banco venivano serviti gelati artigianali appena fatti. I gusti che Eugenio proponeva ai suoi clienti erano fondamentalmente due: il “pinguino”, formine di fiordilatte immerse nel cioccolato fondente e il “moretto”, un gelato al caffè bagnato nel cioccolato e immerso nella granella alla nocciola.
A volerlo Eugenio che, dopo un viaggio a Napoli, decise di portare a Sapri l’atmosfera di via Caracciolo. In piazza Plebiscito, invece, continuava ad esistere la gelateria di famiglia nata nel 1945. Un angolo unico per l’epoca, dove grazie alla cattabriga da banco venivano serviti gelati artigianali appena fatti. I gusti che Eugenio proponeva ai suoi clienti erano fondamentalmente due: il “pinguino”, formine di fiordilatte immerse nel cioccolato fondente e il “moretto”, un gelato al caffè bagnato nel cioccolato e immerso nella granella alla nocciola.
E mentre cresceva il successo dei gelati proposti nel locale di piazza Plebiscito, il Chiosco del lungomare diventava sempre più un punto di riferimento per i turisti del Golfo di Policastro. Da qui l’idea di Eugenio di vendere i coni anche nel Chiosco, dando vita alla prima gelateria del lungomare. Con la morte di Eugenio, nel 1966, la gestione della gelateria passa nelle mani della moglie Maria e dei suoi figli. Gelati e granite artigianali venivano servite nel salottino del lungomare, mentre i dischi del jukebox facevano da colonna sonora agli incontri dei ragazzi dell’epoca. Erano gli anni Sessanta, d’estate il lungomare era pieno di giovani che si divertivano dopo una giornata trascorsa in spiaggia. Balli e chiacchiere, tra un caffè e un gelato. Con il passare degli anni e l’arrivo degli anni Ottanta, cambiano le esigenze dei turisti e cambia anche l’aspetto del piccolo Chiosco di famiglia.
Quattro i volti della gelateria, l’ultimo nell’83 quando la gestione passa ad Enzo Crivella, maestro gelatiere strappato all’arte. Enzo, dopo il diploma presso l’Accademia delle belle arti di Napoli, capisce che può continuare la tradizione di famiglia dando comunque spazio alla sua creatività.
Oggi i suoi gelati sono l’intreccio perfetto di tradizione, innovazione e genuinità. Le ricette del padre Eugenio, infatti, sono state rivisitate e portate al successo dalla creatività di Enzo. Vincitore del premio Gastronauta 2013 per la migliore gelateria d’Italia, Enzo ha bandito dai suoi gelati i prodotti industriali per lasciare spazio ai sapori del luogo, come il latte nobile, i prodotti dell’azienda del Parco e i fichi del Cilento.